Nell'organizzazione dei giochi di squadra è importante curare l'aspetto squadra.
Creare la squadra, cioè un gruppo di persone che agiscono per un obiettivo comune, avvertendo ciascuno la responsabilità degli altri, non è affatto semplice.
Entrano in gioco tante dinamiche che proviamo anche noi adulti sulla nostra pelle quando cum-laboriamo, immaginiamo i bambini.
- Voglio stare in squadra con il io compagno/a preferito/a. -
- Tiro sempre al mio compagno/a preferito/a. -
- Con lui/lei non mi trovo. -
Peggio quando non lo dicono ma lo fanno in modo soft.
COME INTERVENIRE PER CORREGGERE IL TIRO?
GIOCO A 2 SQUADRE, 4 VS 4. Due porte all'estremità delle due metà campo, si trattava di lanciarsi la palla, seguendo le regole del fair play e di gruppo, dunque niente falli di egoismo, niente trattenimento della palla ad oltranza, niente gioco per fare punto da solo: tanto non vale.
Regola fondamentale passare la palla ai compagni, far salire tutta la squadra per tirare in rete.
Una squadra ha fatto punti e l' altra stentava. Perchè?
Ci siamo fermati a parlarne: da cosa è dipeso? Cerchiamo di capire la strategia della squadra vincitrice.
Faceva squadra, coinvolgeva tutti, OGNUNO SI SENTIVA RESPONSABILE del risultato, ognuno ha assunto un ruolo attivo e non si è lasciato condizionare.
Io ci sono!
Cos'è successo nell'altra squadra?
Qualcuno ha detto troppo "io ci sono e ha dimenticato gli altri" e qualcuno s'è lasciato dimenticare, gettando la spugna.
Io ci sono, tu ci sei, noi ci siamo.
Attenzione perciò a sottolineare le doppie responsabilità: da un lato c'è chi tende a primeggiare o a non condividere, dall'altro c'è chi deve rendersi visibile, assumere attivamente il suo ruolo, non arrendersi subito.
E allora? Cosa abbiamo imparato oggi?
Facciamo ciascuno un passo verso l'altro e tendiamoci la mano. Abbiamo bisogno gli uni degli altri.